"Taglia le ali alle armi": la nostra mobilitazione non si ferma, continueremo a chiedere cancellazione degli F-35
Dopo il voto degli scorsi giorni alla Camera anche il Senato (respingendo tutte le mozioni che chiedevano sospensione o cancellazione del programma F-35) ha votato una mozione di maggioranza dello stesso tenore. Ancora una volta lo consideriamo un passo insufficiente ma che quantomeno ha impegnato il Governo a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza un nuovo passaggio parlamentare. Riteniamo importante che il Parlamento si sia espresso nel merito e dopo il successivo e grave pronunciamento del Consiglio Supremo di Difesa che sembra disconoscere le prerogative del Parlamento in questa materia, il voto di oggi al Senato assume una particolare importanza.
La campagna "Taglia le ali alle armi" resta ferma sulla sua richiesta di cancellare la partecipazione italiana al programma di realizzazione degli F-35 insieme alle migliaia di cittadini che in pochi giorni si sono mobilitati per sottoscrivere l'appello di "Taglia le ali alle armi" (firmato anche da personaggi come Roberto Saviano, Umberto Veronesi, Cecilia Strada, Gad Lerner, Riccardo Iacona, Chiara Ingrao, don Luigi Ciotti).
Considerando l’opposizione al programma manifestata da un’ampia parte dell’opinione pubblica e il particolare momento di crisi economica e sociale che sta interessando il paese, è urgente razionalizzare la spesa pubblica e investire le scarse risorse disponibili per affrontare le vere priorità: creazione di occupazione, investimenti sull’istruzione pubblica, sostegno sociale alle famiglie e messa in sicurezza del nostro territorio.
“Taglia le ali alle armi” considerato l’iter parlamentare delle mozioni continua a chiedere che :
1) Venga ribadita la titolarità del Parlamento ad esprimersi sulle scelte del Governo relative all’acquisto di nuovi sistemi d’arma;
2) Si proceda al ripensamento sul programma F-35 quantomeno sospendendo immediatamente la partecipazione italiana;
3) Si faccia partire senza indugio e in maniera ufficiale una Commissione d’Indagine per verificare gli impegni contrattuali già intercorsi e i relativi costi e per raccogliere dati dettagliati sull’impatto occupazionale effettivo degli accordi sinora siglati.