Fermata la vendita di armi allo Zimbabwe
Una vittoria importante che non deve far terminare la nostra azione di controllo. Questa settimana i membri della Rete internazionale IANSA (di cui Rete Disarmo è partner) unitamente agli attivisti per i diritti umani, ai sindacati, ai leader religiosi dell'area dell'Africa meridionale hanno ottenuto una vittoria significativa, riuscendo a rendere esplicito il ruolo della Cina nella fornitura di armi allo Zimbabwe.
Secondo i piani la nave cinese avrebbe dovuto scaricare il proprio carico a Durban il 18 Aprile, per il successivo trasporto verso Harare. Grazie invece all'azione coordinata e veloce degli attivisti nella regione si è ottenuto di bloccare il passaggio delle armi attraverso il territorio Sudafricano.
Portavoce del Governo Cinese hanno poi affermato che la nave è stata richiamata in patria, ma ancora molto lavoro va fatto. La Rete IANSA sta continuando la sua campagna affinché le armi vengano confiscate nel momento in cui la nave si fermerà per il rifornimento di carburante lungo il viaggio di ritorno. Il Governo angolano ha confermato che la nave il 25 aprile ha attraccato nel porto di Luanda per scaricare un carico destinato all'Angola. Il Governo ha confermato che le armi non sono state scaricate in territorio angolano.
Si deve continuare a controllare questo carico. Joseph Dube (coordinatore IANSA per l'Africa) ha affermato che "il Governo dell'Angola dovrebbe requisire le armi mostrandole ai media ed alla società civile internazionale. Se la nave farà rifornimento e ritornerà in Cina verrà mantenuto il pericolo di un nuovo trasporto di questi armamenti, stavolta via cielo, verso Harare".
IANSA sta inoltre chiedendo un controllo serrato da parte di tutti gli hub internazionali di trasporto aereo di qualsiasi volo previsto dalla Cina allo Zimbabwe.
L'attenzione del modo si è fissata su questo carico di armi il 10 di Aprile, all'arrivo nel porto sudafricano di Durban. I sindacati del trasporto del Sud Africa si sono rifiutati di scaricare il carico (che includeva 3 milioni di munizioni, granate e bombe di mortaio). Alcune organizzazioni membre di IANSA hanno poi ottenuto un ordine giudiziario di blocco delle armi sulla base del fatto che esisteva un rischio concreto di loro utilizzo per la violazione di diritti umani. Trasportare armi in queste condizioni è illegale per la legge sudafricana.
La nave ha quindi lasciato Durban violando questo ordine giudiziario navigando verso acque Mozambicane, in cui le è stato negato l'accesso. Il presidente dello Zambia Mwanawasa ha quindi chiesto a tutti i leader Africani di boicottare la nave, che si è poi diretta verso l'Atlantico e le coste Angolane e Namibiane.
A questo link (http://www.iansa.org/stoptheshipment/stoptheshipment.php) la petizione che chiede il blocco dei trasferimenti di armi dalla Cina allo Zimbabwe (via nave o via aereo); a questo link (http://www.iansa.org/regions/safrica/ZimShipment_tutu.htm) le dichiarazioni di Monsignor Desmond Tutu su questa vendita di armi.