Triplicate le vendite di armi ad altri paese
Gli Stati Uniti hanno triplicato le vendite di armi nel mondo, sotto la robusta spinta della Casa Bianca, con Iraq e Afghanistan come principali clienti di una lista che comprende numerosi Paesi, rivela un articolo pubblicato oggi sul New York Times.
In quest'anno fiscale, le vendite di armi Usa nel mondo - dai carri armati ai missili, dai caccia alle navi - hanno raggiunto i 32 miliardi di dollari, contro i 12 miliardi del 2005. ''Le vendite di armi mirano a creare un mondo piu' sicuro'', ha dichiarato al giornale il sottosegretario alla difesa Bruce Lemkin. Uno degli scopi principali della vendita di armi da parte degli Usa e' cercare di aiutare i Paesi vicini a proteggersi dalla possibile minaccia armata di Paesi come l'Iran e la Corea del Nord.
Cosi' ad esempio, negli ultimi due anni gli Stati Uniti hanno concordato vendite di armi per quasi dieci miliardi di dollari all'Iraq - afferma il giornale - mentre una cifra analoga riguarda l'equipaggiamento militare destinato all'Afghanistan. Gli accordi con l'Iraq, ha detto un funzionario del Pentagono al New York Times, sono congeniati in modo da diminuire le possibilita' di fenomeni di corruzione o di costrizioni burocratiche nel meccanismo di acquisizioni di armi da parte di Baghdad.
Sempre per contenere le possibili minacce di Teheran, gli Stati Uniti hanno venduto (o stanno per vedere) agli Emirati Arabi Uniti sistemi di difesa per 16 miliardi di dollari mentre anche l'Arabia Saudita ha concordato acquisti di armi per 6 miliardi di dollari.
Vendite di armi sono state concordate anche con la Corea del Sud (per oltre un miliardo di dollari) e con Paesi come Argentina, Brasile, India, Marocco e Pakistan, afferma il New York Times.