I ministri della Difesa inglese ed ungherese evocano più armamenti per la Nato
In un articolo comune pubblicato dal giornale ungherese “Népszabadság”, il ministro della Difesa ungherese Imre Szekeres ed il suo omologo inglese Des Brown dibattono sull’avvenire di una Nato che deve stare al passo con i tempi, che non sono più quelli del 1949, anno in cui venne creata in supporto al Patto Atlantico.
“Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine della Guerra Fredda non erano in molti a prevedere con esattezza cosa sarebbe accaduto poi – si legge nell’articolo – L’estensione territoriale e la portata in termini di potenza bellica dei conflitti armati, la globalizzazione economica, i cambiamenti del clima, le battaglie per accaparrarsi le riserve naturali di energia e di altre materie prime, la lotta al terrorismo, la drammatica emergenza della fame nel mondo.
Vi sono minacce ed eventi sempre più complessi e diversificati; milioni di persone che necessitano di protezione contro la guerra, la carestia e le malattie. Vi è sempre maggior necessità di aiuto umanitario nei confronti dei rifugiati, dei senza tetto, delle vittime di disastri naturali e delle guerre. La sfida non riguarda unicamente il trovare soluzioni per lottare contro la povertà e le ineguaglianze fra le nazioni oppure il modo di affrontare al meglio l’incremento demografico mondiale. E’ necessario che la Nato concentri le proprie strategie su questa nuova tipologia di sfide. Il panorama globale è cambiato, va evolvendo in continuazione e questa importante alleanza di nazioni deve stare al passo, sia nel prendere coscienza delle problematiche sia nel trovare il modo di fronteggiare e risolvere ogni crisi.”
“Ma per far sì che la Nato possa essere in grado di assolvere questo compito – precisano i due ministri della Difesa - è necessario che disponga dell’organizzazione necessaria e soprattutto degli armamenti necessari.”