Crescono le spese militari in Cina nonostante la crisi economica
Aumenta la spesa militare in Cina che nel l’anno appena trascorso ha visto aumentare il suo bilancio del 14,9% rispetto a quello del 2008, raggiungendo un totale di 480,7 miliardi di yuan (che equivalgono a 70 miliardi di dollari).
Naturalmente questo è solo il bilancio ufficiale, la spesa per la difesa cinese è unanimemente ritenuta essere largamente superiore. Tuttavia quello che conta in questo caso è la tendenza e la particolare situazione. C’è chi si illude che la recessione economica possa portare ad un rallentamento della spesa militare. Non è così, per chi ha conflitti o problemi di sicurezza in atto o ha velleità di potenza. Come è il caso della Cina, appunto. L’ultimo rapporto del Pentagono sul potenziale militare cinese conferma un’accelerazione degli investimenti e dei programmi di ammodernamento: gli Usa sostengono che il bilancio 2008 cinese ha raggiunto i 150
miliardi di dollari, raddoppiando dal 2005 (e naturalmente questa stima viene contestata da Pechino), ma riconosce onestamente che i pur notevoli progressi vengono ottenuti con gradualità e non possono certo impensierire più di tanto la superpotenza. Ad esempio la Marina Cinese potrà ottenere la sua prima portaerei non prima del 2015 e affiancare una seconda unità non prima del 2020. In compenso sono già 8 i battaglioni contraerei entrati in servizio dal 2006 ed equipaggiati con il terribile sistema SA-20B Gargoyle, alias S-300PMU2. La Cina continua anche a schierare aerei da combattimento sempre più moderni negli aeroporti… a tiro di Taiwan: hanno raggiunto quota 490. Continuano però a mancare le aviocisterne, e la programmata acquisizione di 4 II-78 tanker russi non si è concretizzata, anche se è in discussione dal 2005. Nel settore missilistico, la Cina continua ad aumentare il numero di sistemi dislocati davanti a Taiwan: l’ultimo conteggio indica 1.050-1.150 missili balistici a breve raggio SCC-6 e Css-7. Questi ordigni sono affiancati da un numero crescente di missili da crociera DH-10 e YJ-62, questi ultimi anche nella versione C antinave imbarcata anche sui cacciatorpediniere Type 052C. Sempre a proposito di missili, il missile SLBM JL-2 è finalmente prossimo ad entrare in servizio. L’arma è accreditata di una gittata di 7.200 km e dovrebbe equipaggiare i 5 SSBN classe JIN, ciascuno dei quali sarà armato con 12 missili. Tuttavia per ora l’unico SSBN teoricamente in linea è il solito XIA, che probabilmente non è davvero operativo. La Cina sta anche continuando a sviluppare i missili da crociera aviolanciati, che potrebbero anche essere dotati di testata nucleare.
(Pac)