Armi leggere alla Libia: la Beretta smentisce ma i dubbi su questo trasferimento rimangono
A seguito del comunicato diffuso da Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace giovedì 24 febbraio e riguardante la possibile triangolazione di armi leggere italiane verso la Libia (via Malta), la nostra organizzazione è stata contattata dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta per una precisazione, che riportiamo integralmente, e che ci offre motivo di specificare i nostri prossimi passi
FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA S.PA. SMENTISCE FORNITURA 79 MILIONI DI EURO A LIBIA TRAMITE MALTA.
Rispettate tutte le norme che regolano l’export.
Gardone Val Trompia – Giovedì 24 Febbraio 2011 – Fabbrica d’Armi Pietro Beretta smentisce seccamente e giudica priva di qualunque fondamento la notizia relativa ad una presunta fornitura di 79 milioni di euro di armi da parte dell’azienda al governo libico tramite Malta, e ribadisce di operare nel pieno rispetto dei regolamenti, normative e procedure che regolano la commercializzazione di armi a livello mondiale.
La Rete Italiana per il Disarmo prende atto della smentita operata dalla azienda produttrice di armi di Gardone Val Trompia ed attende in merito indicazioni più approfondite e comprovanti.
L'intenzione delle due organizzazioni del mondo del disarmo nel denunciare (con dovizia di particolari ed elementi) un trasferimento di armi oscuro e problematico (e in cui sicuramente i dati ufficiali sull'export italiano militare cozzano con le indiscrezioni provenienti da Bruxelles ma soprattutto con le dichiarazioni ufficiali del Governo Maltese) punta innanzitutto a richiedere chiarezza, soprattutto da parte delle autorità competenti, su una questione che non può essere per nulla sottovalutata in particolar modo a fronte delle notizie ed agli accadimenti drammatici provenienti dalla Libia.
Tavola della Pace e Rete Italiana per il Disarmo ribadiscono con forza la denuncia del buco informativo: un fatto grave che dimostra come sul tema del trasferimento di armi sia necessaria un'altissima attenzione sia normativa che di trasparenza. E che soprattutto evidenzia la necessità che i Rapporti nazionali e europei sulle esportazioni di armamenti vengano attentamente vagliati dai rispettivi parlamenti interpellando anche le associazioni della società civile attente a questi temi e non, come invece avviene attualmente, solamente pubblicando i dati senza nemmeno alcuna presentazione ufficiale.
Riteniamo, infine, che qualunque dato o notizia in possesso di chi è coinvolto (o anche solamente nominalmente toccato) in questo caso siano utili per arrivare ad una chiarezza ormai necessaria; facciamo quindi appello a tutti, ed alle pubbliche autorità in primo luogo, per giungere ad una spiegazione convincente a riguardo dei quasi 80 milioni di euro di armi leggere consegnate in Libia nel 2009. E chiediamo a tutte le forze del Parlamento italiano ed europeo di presentare ai Governi interessati una interpellanza urgente perchè venga fatta subito chiarezza esibendo la documetazione ufficiale doganale di questo particolare trasferimento di armamenti.