Si i tuoi risparmi uccidono anche i bambini: disinvestiamo dalle munizioni cluster
Il recente rapporto lanciato il 14 giugno “Worldwide Investments in Cluster Munitions, a shared responsibility” prodotto da IKV Pax Christi and FairFin, entrambe membri della Cluster Munition Coalition dimostra che dal 2009 le banche ed altre istituzioni finanziarie di 16 Paesi hanno investito più di 43 miliardi di dollari in compagnie che producono cluster bombs. La ricerca contiene informazioni su 137 banche ed istituzioni finanziarie che investono in produttori di cluster bombs. Di queste banche, 27 provengono da Paesi che sono parte della Convenzione sulle munizioni cluster, tra cui l’Italia.
Le munizioni cluster sono state utilizzate dalla fine della II Guerra Mondiale in 36 Paesi. Le forze armate di diciannove Governi hanno utilizzato le munizioni cluster. Dall’entrata in vigore della convezione (1 agosto 2010) sono tre i recenti casi documentati di uso di munizioni cluster:
*) Nel febbraio 2011 , la Thailandia ha lanciato munizioni cluster in Cambogia durante gli scontri armati al confine;
*) Nell’aprile 2011, le forze armate governative fedeli a Muammar Gheddafi hanno lanciato sulla città Libica di Misurata cluster bombs MAT-120 di produzione spagnola;
*) Nel luglio 2012 le forze armate governative siriane fedeli ad Bashar al Assad hanno lanciato munizioni cluster su Jabal Shahshabu, un’area montuosa nei pressi della città centrale di Hama. Le munizioni RBK-250 con sub-munizioni 15 AO-1Sch trovate inesplose risultano essere di produzione Russa.
L’Italia, che si presenterà per la prima volta come Stato Parte al prossimo MSP ad Oslo dall’11 al 14 settembre ha, nella sua legge di ratifica della Convenzione all’articolo 7, chiaramente accolto il principio che anche il supporto finanziario alla produzione, detenzione e commercio delle munizioni a grappolo sia un comportamento da sanzionare penalmente e che, quindi, abbraccia per logica estensione il tema del supporto finanziario all’estero di banche nazionali ad aziende estere attualmente coinvolte nella produzione di ordigni con effetti indiscriminati. Una convenzione internazionale sottoscritta e ratificata dal nostro Paese non dovrebbe poter essere mortificata da vuoti normativi.
La legge presentata il 26 maggio 2010 a prima firma dalla Senatrice Silvana Amati è rimasta bloccata per 2 anni senza possibilità di calendarizzazione presso la Commissione Finanze e Tesoro Presieduta dal Sen. Mario Baldassarri. Appare chiaro a chi impegnato in questa battaglia di civiltà che si può non essere contro alcune iniziative, per il resto sembra sufficiente non discuterle. L’indignazione di prassi non è però sufficiente a proteggere i civili , servono norme ineludibili.
Ripresentata il 6 settembre 2012 presso la Camera dei Deputati, una legge analoga a prima firma dell’Onorevole Federica Mogherini è aperta al sostegno di tutti i parlamentari... se non ora quando? Cosa stiamo aspettando per fare questo passo?
La Campagna Italiana contro le Mine (parte di Rete Disarmo) chiede che :
*) il parlamento affronti con urgenza il problema degli investimenti delle banche nazionali in compagnie che producono ordigni banditi da convenzioni internazionali sottoscritte e ratificate dal nostro paese
*) vengano aumentati gli stanziamenti a favore del fondo 58/01 per progetti di assistenza alle vittime delle mine che invece è stato ridotto del 22% nel 2012
viene organizzata una CONFERENZA STAMPA di presentazione della proposta di legge
“Misure per contrastare il finanziamento della produzione, utilizzo, riparazione, promozione, vendita, distribuzione, importazione, esportazione, stoccaggio, detenzione o trasporto delle mine antipersona, delle munizioni e submunizioni cluster”
Giovedì 6 settembre 2012 – ore 15.00
Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4)
Intervengono:
Federica Mogherini (Deputata e Resp. Globalizzazione PD, prima firmataria della proposta di legge)
Giuseppe Schiavello (Campagna contro le mine)
Sabina Siniscalchi (Fondazione Banca Etica)
Alberto Fluvi (Capogruppo PD – Commissione Finanze Camera dei Deputati)
Silvana Amati (Senatrice PD)