Servizio civile, approvato emendamento che stabilisce incremento del Fondo
Il finanziamento del servizio civile nazionale, dopo anni di tagli, torna a segnare una piccola ma importante inversione di tendenza. E’ stato infatti approvato ieri in Senato l’emendamento n. 11.300, che stabilisce un aumento sul fondo del servizio civile nazionale di 1,5 milioni di euro per il 2013 e di 10 milioni per il 2014, prelevandoli dalla quota destinata allo Stato dell’otto per mille. Per il prossimo bando, annunciato a settembre, lo scarto è comunque minimo, si tratterebbe infatti di appena 250 volontari in più.
Il testo è stato presentato e sostenuto da ventitrè senatori del Partito Democratico (Nerina DirindineStefano Leprii primi firmatari) e dal senatore di Scelta Civica per l’Italia, Andrea Olivero, e interviene sul decreto-legge n. 76 su “rilancio dell’occupazione e IVA” (ddl n. 890), il cui voto finale è previsto oggi in Aula. Esso segue un precedente emendamento, bocciato pochi giorni fa dal Governo, che prevedeva uno stanziamento aggiuntivo ben più consistente di 25milioni per il 2013 e di 50 milioni per ciascuno dei prossimi due anni.
Contemporaneamente però è stato accolto dal Governo un Ordine del Giorno (n. G6.101), redatto dagli stessi firmatari dell’emendamento, che lo “impegna a porre in essere, già con il prossimo intervento di carattere finanziario, ogni atto di competenza volto a incrementare per gli anni 2014 e 2015 lo stanziamento del Fondo nazionale per il servizio civile”.
Per Cecilia Carmassi, responsabile Lavoro e Politiche sociali del Partito Democratico, “l’emendamento al decreto Lavoro a prima firma Dirindin, è una buona notizia ma solo un punto di partenza”. “Si tratta – prosegue – di un dato certamente positivo, in un provvedimento che ha visto stralciare quasi tutte le norme che prevedono impegni di spesa. Tuttavia l’ammontare è ancora insufficiente e rende evidente il fatto che ancora Governo e Parlamento non hanno compreso fino in fondo il ruolo e le potenzialità del servizio civile per i giovani del nostro Paese”.
“Da anni – aggiunge in proposito Carmassi – tagli inaccettabili si abbattono su una esperienza che anche l’Europa guarda con interesse, in quanto potenziale strumento per coinvolgere i cosiddetti NEET (giovani che non studiano, non si formano e non lavorano) in un percorso di attivazione e motivazione, rendendoli partecipi di un modello si servizio alla Patria finalizzato alla coesione sociale e salvaguardia dei nostri territori”. “Oggi salutiamo il piccolo rifinanziamento come il segno di una inversione di marcia. Tuttavia, per non rimanere un progetto di nicchia il Servizio civile ha bisogno di ulteriori fondi, come da noi chiesto da tempo. La legge di stabilità potrebbe essere l’occasione per tornarne a parlare”, conclude l’esponente del Partito Democratica.
Francesco Vignarca, Coordinatore della Rete Disarmo, ringrazia chi ha lavorato per questo emendamento, ricordando però come si tratti di “briciole rispetto ai fondi per le Forze armate, pur se nel nostro ordinamento esiste pari dignità – e ci dovrebbe essere pari opportunità – per le due forme alternative di assolvere al dovere costituzionale della Difesa”. “Per il 2013 ad esempio – ci precisa Vignarca – lo stanziamento previsto per il settore investimento delle FFAA (quindi: acquisto di armi) è pari a 3.395,2 milioni di euro, cioè 2.263 volte l’aumento concesso al servizio civile, e il costo del Personale (solo militare) della Difesa è di 8.342,8 milioni di euro, cioè 5.561 volte l’aumento del fondo per i volontari civilisti”.
Anche Fausto Casini, presidente nazionale delle Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) e membro della Consulta nazionale del servizio civile, segnala il suo apprezzamento per l’impegno dei promotori dell’emendamento, ma ricorda come si continui “nella lenta ed inesorabile strada della demolizione del servizio civile”. “Nonostante questi soldi, aggiunti ai 76 milioni già previsti, – ricorda infatti Casini – l’anno prossimo partiranno comunque meno giovani di questo, che dopo il fermo del 2012 prevede la partenza di soli 15.000 volontari”.