International Peace Bureau plaude all'assegnazione del Nobel per la Pace all'OPAC
Ogni sforzo teso a liberare il mondo dalle armi di distruzione di massa rientra sicuramente nel quadro delle volontà di Alfred Nobel, che si impegnò per il disarmo in tutte le sue forme. Nobel era un chimico; prima di convertirsi alla causa della pace, si era illuso che la sua dinamite sarebbe diventata tanto potente che nessuno Stato avrebbe più fatto ricorso alla guerra. Si sbagliava naturalmente, ma non c'è dubbio che il chimico Nobel convertito al pacifismo avrebbe approvato uno strumento internazionale per l'eliminazione delle armi chimiche.
L'assegnazione del Premio intende forse sottolineare uno sviluppo positivo della tragedia siriana: il momento in cui la minaccia di bombardamenti aerei da parte degli USA è rientrata. Speriamo che sia un segnale del fatto che la Comunità internazionale abbia finalmente appreso la dura lezione dall'Iraq: meglio le ispezioni sotto gli auspici di un ente competente delle Nazioni Unite piuttosto che una giustizia sommaria esercitata da uno sceriffo autonominato.
L'OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) ha condotto oltre 5.000 ispezioni in 86 Stati. Secondo le statistiche pubblicate, suoi funzionari hanno verificato la distruzione di 57.740 tonnellate di agenti chimici, ovvero dell'81% delle riserve mondiali. Queste cifre ci ricordano che la pace non si realizza solo con le belle parole e le buone intenzioni: la pace richiede moltissimo impegno e duro lavoro. Il Comitato Norvegese dei Nobel ha correttamente sottolineato nel suo comunicato che alcuni Stati non hanno ancora ratificato la Convenzione per la proibizione delle armi chimiche; e che altri, in particolare gli Stati che sono i maggiori possessori di tali armi, non hanno ancora assolto ai loro obblighi di smantellamento. Questo Premio servirà anche per aumentare le pressioni internazionali affinché ambedue i gruppi si adeguino.
E' necessario tuttavia ricordare che l'OPAC è emanazione degli Stati membri. L'elemento chiave essenziale per liberare il mondo dalle armi e dal militarismo è la volontà politica. Per generarla non c'è alternativa all'educazione alla pace e alla mobilitazione della società civile del mondo, sì da esercitare una pressione informata sui governanti.
E questo concetto vale ancora di più nel caso delle armi biologiche, per le quali è stata approvata una Convenzione per la proibizione ma non sono ancora stati concordati i regolamenti attuativi che disciplinino le procedure di verifica. Educazione alla pace e mobilitazione sono tanto più necessari per quanto riguarda le armi nucleari, dove siamo ancora lontani dall'approvazione di un Trattato universale per la totale proibizione. Nel frattempo il mondo continua a “camminare nella valle oscura della morte,” come dice il Salmo 23.
In conclusione, IPB scorge in questo premio un segno che il Comitato norvegese ha forse preso maggiormente in considerazione la critica rivoltagli in anni recenti, e cioè di non aver rispettato sufficientemente la volontà di Alfred Nobel. I premi che verranno assegnati nei prossimi anni ci confermeranno se questo premio rappresenta davvero un nuovo corso del Premio Nobel per la Pace.
La finalità dell'International Peace Bureau è la realizzazione di un Mondo Senza Guerre. Abbiamo vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1910 e nel corso della nostra storia anche 13 persone che a vario titolo rappresentavano l'organizzazione sono stati a loro volta insigniti del Nobel per la Pace. Costituita da oltre 300 organizzazioni in 70 paesi, nonché da associati individuali, IPB rappresenta una rete globale di esperienze, conoscenze e attivismo riuniti per una causa comune. Dal 1977 IPB gode di Status consultivo alle Nazioni Unite e funge da Segretariato generale per il Comitato delle Ong per il Disarmo (all'ONU di Ginevra). Il nostro obiettivo principale è la promozione del Disarmo per uno Sviluppo Sostenibile, di cui la Giornata Globale contro le spese militari è l'appuntamento annuale principale.
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Per l'Italia: Lisa Pelletti Clark, membro del Direttivo internazionale di IPB, eletta all'Assemblea di Stoccolma, settembre 2013.