Arabia Saudita: da pacifisti denunce in diverse procure per vendita armi italiane
Le realtà pacifiste italiane riunite in Rete disarmo hanno presentato oggi in diverse procure italiane un esposto per chiedere di indagare sulle spedizioni di bombe dall'Italia all'Arabia Saudita. L'iniziativa è stata annunciata oggi in una conferenza stampa alla Camera. La notizia di possibile reato, su cui si focalizza il documento presentato a Roma, Brescia ed altre città italiane, è relativa alla violazione dell'articolo 1 della legge 185/90 che vieta l'esportazione di armamenti verso paesi in stato di conflitto armato e che violano i diritti umani.
"Siamo giunti a questa decisione –ha spiegato Francesco Vignarca, coordinatore della Rete – a seguito delle continue spedizioni di tonnellate di bombe dalla Sardegna all’Arabia Saudita: bombe che servono a rifornire le Royal Saudi Air Force che dallo scorso marzo sta bombardando lo Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite esacerbando un conflitto che portato a quasi seimila morti di cui circa la metà tra la popolazione civile tra cui 830 tra donne e bambini e alla maggior crisi umanitaria in tutto il Medio Oriente. A fronte delle risposte, evasive e anche contraddittorie, degli esponenti del Governo, che in questi mesi non ha mai ritenuto di incontrare le nostre associazioni nonostante le nostre ripetute richieste, abbiamo ritenuto doveroso inoltrare alla magistratura un esposto per chiedere alle autorità preposte di verificare la legalità e l’osservanza della legge 185 del 1990 che regolamenta l’esportazione di sistemi militari dall’Italia".
La legge italiana vieta espressamente, spiega la Rete, non solo l’esportazione, ma anche il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento "verso i paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere" e “verso paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione". "Non ci risulta – conclude Vignarca – che le Camere siano state consultate in merito a queste spedizioni di bombe all’Arabia Saudita, anzi sono state presentate diverse interrogazioni parlamentari alle quali il governo non ha ancora dato risposta".
L’esposto, a Roma, è stato presentato in Procura a Roma per Rete Disarmo da Alfio Nicotra, Lisa Pelletti Clark, Massimo Valpiana, Giorgio Beretta, Maurizio Simoncelli e Francesco Vignarca