Droni armati anche in Italia: il 25 settembre una conferenza a Milano
- 21 settembre 2017
I droni armati sono sempre più presenti nei conflitti armati contemporanei, con Europa e Italia sempre più presenti nei nuovi scenari che vengono a delinearsi: pochissimo si sa però del loro utilizzo, del rispetto delle leggi internazionali e dei diritti umani.
Il prossimo 25 settembre la conferenza internazionale “Droni armati in Italia e in Europa: problemi e prospettive” inizierà un dibattito fino ad ora assente sulle implicazioni di tale tecnologia dal punto di vista del diritto internazionale, tenendo in considerazione anche la prospettiva politica e militare. L’evento è promosso da Rete Italiana per il Disarmo, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD) e dallo European Center for Constitutional and Human Rights (ECCHR), che ha sede a Berlino.
La conferenza si svolgerà presso l’Università degli Studi di Milano (Aula Crociera Alta di Giurisprudenza) a partire dalle 9.
La conferenza, che porta speaker internazionali da USA, Regno Unito, Yemen, Olanda e Belgio, analizza tre aree fondamentali: quella giuridica, sia italiana che internazionale, quella dei diritti e della trasparenza e quella della strategia militare.
“L’Europa è in prima fila nell’adozione di questa tecnologia e nell’avallare pratiche alquanto dubbie dal punto di vista del diritto internazionale. E l’Italia gioca un ruolo fondamentale in questa nuova “guerra” per la sua posizione strategica e per le infrastrutture militari messe a disposizione degli Stati Uniti” spiega Chantal Meloni, docente di International Criminal Law presso l’Università degli Studi di Milano e advisor dello European Center for Constitutional and Human Rights.
La base militare di Sigonella ospita infatti da anni diversi velivoli statunitensi, impiegati non solo a scopo di sorveglianza, ma anche di difesa armata. Inoltre, pur non disponendo ancora di droni armati, il nostro Paese nel 2015 ha ottenuto dagli USA l’autorizzazione ad armare i propri velivoli senza pilota.
E proprio dagli Stati Uniti viene uno degli speaker principali, Cian Westmoreland, un ex operatore di droni che ha lasciato l’esercito ed è diventato un whistleblower, rivelando (anche in audizioni a Bruxelles) numerosi elementi sul funzionamento del programma e sul devastante impatto sulle vittime civili: moltissime sono infatti le vittime innocenti degli attacchi coi droni rivolti contro presunti terroristi (i cosiddetti “targeted killings”) anche al di fuori del campo di battaglia.
“Dopo che, nel febbraio 2016, il Wall Street Journal ha diffuso la notizia di un non meglio precisato accordo tra Roma e Washington sulla presenza di droni armati statunitensi nella base di Sigonella, alcuni esponenti dell’Esecutivo hanno dichiarato che l’Italia avrebbe autorizzato, di volta in volta, l’impiego dei droni armati a scopi esclusivamente difensivi. Ad oggi non è dato tuttavia sapere se e
quali autorizzazioni siano state rilasciate dal nostro Governo” dichiara Antonella Napolitano per la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili.
La conferenza affronterà inoltre le ripercussioni politico-strategiche della tecnologia “a pilotaggio remoto” sugli attuali scenari geopolitici globali: “in particolare, si discuterà dell’idoneità di tale forma di “guerra” a contrastare la minaccia terroristica, oltre che dei suoi possibili effetti distorsivi: per questo coinvolgeremo sia esponenti del Governo, del Parlamento e delle Forze Armate sia rappresentanti di organizzazioni non governative che si occupano da anni di contrastare la proliferazione degli armamenti e gli effetti nocivi sulla popolazione civile” conclude Francesco Vignarca portavoce della Rete Italiana per il disarmo.
L’ingresso è gratuito: ci si può registrare e prendere visione del programma a questo indirizzo.
Allegati
- Droni armati in Italia e in Europa: problemi e prospettive - Programma (347 Kb - Formato pdf)- Fonte: Rete DisarmoDroni armati in Italia e in Europa: problemi e prospettive - 25 settembre 2017Il documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).